L’arte di arrangiarsi ha cambiato molte vite. In alcuni casi ingegnarsi e percorrere strade alternative a quelle convenzionali è l’unico mezzo possibile perché, come si dice, la fame aguzza l’ingegno, e non poco.
In India, dove le condizioni di vita sono più difficili che nel ricco occidente, esiste il termine Jugaad, parola che deriva al sanscrito e che sta a indicare un soluzione improvvisata che nasce dalla creatività e dall’ingegno.
È proprio questo concetto di frugalità creativa ad essere protagonista del saggio Jugaad Innovation, scritto da alcuni esperti dell’argomento come Navi Radjou, Jaideep Prabhu e Simone Ahuja ed edito in Italia da Rubettino.
Il libro raccoglie storie di innovatori che sono stati capaci di fare di più utilizzando meno risorse.
Si racconta di invenzioni incredibili e meravigliose come il frigo in argilla, la macchina a raggi x che costa sette volte meno di quelle in commercio o ancora dell’incubatrice low cost che ha salvato la vita di moltissimi bambini.
Tutti insegnamenti che diventano più che mai preziosi in una situazione economica che spinge a utilizzare meno risorse, possibilmente senza rinunciare alla qualità o quantomeno alla funzionalità.
Ecco allora che la filosofia Jugaad entra prepotentemente in gioco, con la sua capacità di trovare opportunità nella crisi e con le sue doti di resilienza, adattabilità e soprattutto passione. Un punto di vista utile e innovativo che tutti, prima o poi, dovremo imparare.
Marco Ragni
16 ottobre 2015