Visione, proposta o provocazione? Quella di “Ufficio di scollocamento”, volume edito da Chiarelettere e scritto a quattro mani da Simone Perotti e Paolo Ermani è un po’ tutte queste cose messe insieme. Il libro ha radici che affondano profondamente nella realtà di oggi, quel mondo incerto e oscurato dall’ombra della Crisi.
“La festa è finita, la cucina è chiusa e i camerieri stanno andando via”, spiegano gli autori, puntando il dito contro un sistema che ha fallito e che si avvia ormai al declino.
Che senso ha cercare di guadagnarsi un posto comodo su una nave che affonda? Perché ostinarsi a far parte di un meccanismo che si è ormai inceppato e che finirà per autodistruggersi? Perotti e Ermani si pongono proprio queste domande, provando a ideare formule di vite alternative per “scollocarsi” dolcemente e consapevolmente, prima di venir espulsi a forza da una giostra che sta per chiudere.
In pratica siamo di fronte a una specie di manuale di sopravvivenza per tempi bui, 144 pagine per cercare soluzioni alternative che ci liberino dal consumismo sfrenato e dalle cattive abitudini generatrici di stress, malessere e ansia.
Le mappe per riuscirci si chiamano condivisione, sobrietà, creatività e hanno tutto ciò che serve per aiutarci a cambiare rotta. E secondo gli autori basta volerlo…
Voto: 7
Positivo: in un mondo che evidentemente non funziona ogni proposta alternativa è la benvenuta
Negativo: un argomento tanto complesso meriterebbe più di 144 pagine
Marco Ragni
23 maggio 2014